di Anna Dal Pont
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Anche nel Bellunese, in periodo di Carnevale, le strade si riempiono di maschere e costumi; meno famosi di quelli veneziani, forse, ma non per questo meno affascinanti.
A Fornesighe, nella Val di Zoldo, c’è la Gnaga, tradizione dalle origini ottocentesche che prende il nome dall’omonima maschera lignea parte di un travestimento che in questa zona rappresenta un’anziana signora ingobbita, che porta nella sua gerla il proprio marito, oppure un giovane che rappresenterebbe secondo alcuni il passaggio dalla vecchia stagione a quella nuova. La Gnaga, insieme ad altri personaggi, come il Matazin (unico a non indossare una maschera) e occasionalmente l’Om Salvarech (coperto di pelliccia e dotato di artigli), accompagna una coppia di sposini (il nuiž e la nuiža) in giro per il paese.
A Canale d’Agordo, invece, c’è la Žinghenésta, un corteo in maschera che, ancora una volta, prende il nome dalla sua maschera-guida. La Žinghenésta, infatti, è la “regina” del Carnevale, eletta ragazza più bella del paese ogni anno; vestita con colorati e preziosi abiti traduzionali, canta e balla insieme ad altri personaggi tradizionali (come i Matèl, con i loro alti cappelli decorati, ricoperti di fazzoletti e campanelle) in giro per il paese, coprendo un ruolo propiziatorio di abbondanza e fertilità. E poi la Mascorèda a Sottoguda e Laste, l’Òlt da Riva a Rivamonte… la lista continua.
Questi ultimi due anni non sono stati facili per i Carnevali di montagna. La sfilata della Gnaga non si farà nemmeno quest’anno. Sulla sua pagina Facebook, l’associazione culturale Al Piodech Zoldan, pubblica due foto, una dopo l’altra, una piazza gremita di gente (“ciò che dovrebbe essere il fine settimana della Gnaga”) e poi la stessa piazza, vuota (“la realtà”): nel periodo del Carnevale, il paesino di poco più di duecento anime di Fornesighe, si riempie di solito di migliaia di persone.
Il Consorzio Mascherai Alpini pubblica il 5 febbraio una carrellata di foto anteprima delle maschere che avrebbe esposto a Fornesighe, tutte a tema Divina Commedia, per festeggiare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. In un post poco prima comunica che le maschere saranno comunque esposte durante il loro simposio a Canale d’Agordo nel periodo di luglio e chiedono di far girare la voce – eccoci qui, quindi, a farla girare.
E il resto? Per ora, pare, qualcosa si farà: i vari gruppi, consorzi e associazioni locali hanno (ri)unito le forze in un unico calendario di eventi chiamato “Carnevai de le vai” (Carnevali delle valli), pensato per promuovere tutti gli eventi della Valle del Biòis e confinanti. Il primo appuntamento, però, che si sarebbe dovuto tenere a Selva di Cadore il 13 febbraio, è già stato rinviato al 2023. Altri eventi più a valle (come il Carnevale di Sedico con i suoi carri) sono stati posticipati a primavera.
Se la bella stagione riuscirà a portare tempi più favorevoli rimane da vedersi, ma per soddisfare la curiosità di chi quest’anno non potrà vedere dal vivo feste come quella della Gnaga, ma vorrebbe comunque immergersi almeno in parte della sua atmosfera, rimando al trailer di un documentario girato proprio a Fornesighe, nel 2017, nel contesto del Progetto UE “Carnival King of Europe”: “The Gnaga”.
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