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Anna Dal Pont

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Cinque proposte dal club del libro di FC


Anche quest’anno il club del libro di Femminismi Contemporanei ha scelto ogni mese del secondo semestre accademico un titolo di narrativa da discutere insieme, questa volta con la collaborazione della libreria indipendente mestrina “Il Giralibri”.


I temi trattati sono stati i più disparati, così come i generi letterari toccati: penso davvero che ci sia qualcosa per tuttɛ in questa lista. Perciò, vi offro una breve recensione (senza spoiler, ovviamente) per ognuno di questi libri, assieme a un mio personale consiglio per la lettura.



LE DIVORATRICI (Supper Club) – Lara Williams



Numero di pagine: 336

Genere: Narrativa contemporanea

Paese: Regno Unito

Anno di pubblicazione: 2019 (Italia: 2021)



Sinossi:

Roberta è una giovane donna insoddisfatta della sua vita lavorativa, sociale e sentimentale. Un giorno conosce Stevie, spirito libero e instabile. Diventano amiche e coinquiline. Un giorno hanno un’idea: creare un Supper Club, reclutando altre donne desiderose di reclamare il proprio spazio e la propria voce attraverso il consumo disinibito di cibo. Più le loro nottate di sfogo si intensificano, però, più Roberta è costretta a cercare di riconciliare la nuova sé creata da questa esperienza con il suo passato e i suoi affetti.


Recensione in breve:

Il libro offre una premessa accattivante, uno stile di scrittura scorrevole e alla mano che aiuta ad avvicinarsi immediatamente ai pensieri della protagonista e un’ampia rosa di interessanti personaggi secondari. A volte, però, l’intreccio che nasce da questi fattori non soddisfa completamente le aspettative di chi legge. Il Supper Club stesso è forse l’elemento che ne soffre di più, lasciando invece spazio a sottotrame a volte un po’ cliché; un vero peccato, perché l’autrice dà il suo meglio nel racconto di ciò che accade durante le serate di follia delle donne coinvolte e nelle descrizioni viscerali del cibo che mangiano.

Un libro che promette e offre molto, quindi, ma lascia comunque un certo appetito non del tutto soddisfatto.


Consigliato a:

Chi cerca una lettura non troppo impegnativa ma coinvolgente; chi ama i racconti di formazione; chi preferisce le descrizioni al dialogo; chi cerca storie di drammi personali con i quali è facile immedesimarsi.



LE QUATTRO CASALINGHE DI TOKYO (OUT) – Natsuo Kirino



Numero di pagine: 652

Genere: Thriller, giallo

Paese: Giappone

Anno di pubblicazione: 1997 (Italia: 2008)




Sinossi:

Masako, Yoshie, Kuniko e Yayoi sono quattro casalinghe che arrotondano i guadagni familiari lavorando al turno di notte di una fabbrica di colazioni precotte. Una notte la più giovane, Yayoi, scopre che suo marito ha dilapidato tutti i loro risparmi e, in un impeto di rabbia, lo uccide. Yayoi chiede aiuto a Masako, affidabile e capace; ma, presto, tutto il gruppo viene coinvolto nell’eliminazione del cadavere. Ma non tutto va come previsto.


Recensione in breve:

Nonostante la sua lunghezza, questo è un libro che si divora; o, forse, è il libro a divorare te, obbligandoti a voltare continuamente pagina per scoprire cosa succederà poi. Nonostante la quantità piuttosto elevata di personaggi rilevanti per la trama, nessuno di essi viene lasciato al caso, anche grazie al fatto che il punto di vista della narrazione varia da capitolo in capitolo. Oltre che un eccellente thriller, Le quattro casalinghe di Tokyo è anche un’affascinante finestra sulla società giapponese post-bolla economica, specialmente per quanto riguarda le varie categorie femminili che cercavano di navigarla. Peccato per il finale un po’ affrettato e che non chiude tutte le parentesi narrative aperte per lasciar spazio a due scene ultra-violente che, più che scioccare, lasciano, a mio parere, un po’ perplessɛ.


Consigliato a:

chi cerca una lettura immersiva ma scorrevole; chi ama gli studi di personaggio; chi apprezza i gialli “crudi” e realistici; chi è affascinatə dagli estremi che possono raggiungere le relazioni umane.



LEGAMI DI SANGUE (Kindred) – Octavia E. Butler



Numero di pagine: 357

Genere: Fantascienza, Storico

Paese: Stati Uniti

Anno di pubblicazione: 1979 (Italia: 2020)



Sinossi:

1976. Dana e Kevin sono si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento e, nonostante le difficoltà che a volte incontrano come coppia mista, guardano con speranza al loro futuro in California.

1815. Nel Maryland, il piccolo Rufus sta affogando. Improvvisamente, Dana viene catapultata di fronte a lui per salvarlo. Poi succede di nuovo. E di nuovo. Una piantagione di schiavisti, però, non è un posto sicuro per una donna nera libera. Per salvarsi, Dana dovrà adattarsi e comprendere la natura del suo legame con Rufus.


Recensione in breve:

Octavia E. Butler è stata la regina della fantascienza afroamericana, e si vede. Questo è un libro che non ti lascia nemmeno quando l’hai finito, che ti fa pensare e ripensare a certe scene all’infinito. Il legame tra Rufus e Dana è chiaro sin dalle prime pagine e la narrazione non si concentra troppo sugli aspetti più “tecnici” del funzionamento dei suoi involontari viaggi nel tempo. Piuttosto, Butler ci porta tra i campi, nelle cucine e nelle anguste stanze della piantagione di Tom e Margaret Weylin, genitori di Rufus e temporanei padroni di Dana – spesso coinvolti in episodi di ordinaria crudeltà verso i propri schiavi. La rabbia è inevitabile, così forte a volte da toglierti il respiro; è proprio qui che sta la grandezza dell’autrice, nell’usare il proprio stile diretto e senza fronzoli per trasmettere un’immagine nitida (e senza dubbio fonte di moltissime ricerche) del sud degli Stati Uniti prima della Guerra Civile, e delle persone che ci vivevano.


Consigliato a:

chi sta cercando una lettura emotivamente impegnativa ma accessibile; chi vorrebbe leggere un dramma storico diverso dal solito; chi vorrebbe leggere un libro di fantascienza diverso dal solito; chi è interessatə alla storia degli Stati Uniti; chi ama le storie introspettive



LE CATTIVE (Las Malas) – Camila Sosa Villada


Numero di pagine: 223

Genere: Semi-autobiografico, narrativa contemporanea

Paese: Argentina

Anno di pubblicazione: 2019 (Italia: 2021)



Sinossi:

Parco Sarmiento, a Córdoba, è il luogo di ritrovo di un gruppo di donne trans e sex worker che si supportano a vicenda in una città che le ama in segreto e le disprezza pubblicamente. Questa è la storia di Camila, nemmeno ventenne, che viene dalla campagna e da un passato di abusi, le incontra ed entra a far parte della grande famiglia guidata da Zia Encarna, crescendo, gioendo e soffrendo insieme a loro.


Recensione in breve:

Come Legami di Sangue, Le Cattive è un libro che ti lascia addosso molta rabbia. Camila e le sue compagne si sono ritagliate un piccolo mondo sicuro tra le mura della casa di Zia Encarna, ma quello che esiste fuori da quel santuario è spesso una realtà violenta e isolante, che le vuole lontano dagli occhi della “brava gente”, a costo anche di ucciderle. C’è anche tanta speranza, però. C’è lo Splendore negli Occhi, bimbo salvato e adottato da Zia Encarna, c’è la gioia nel veder realizzata nel modo più vero la propria identità, e c’è la sorellanza delle donne del Parco Sarmiento, che a volte riescono a salvarsi a vicenda. Lo stile di Sosa Villada è profondamente metaforico e vivido, si legge come fosse una poesia, fatta di scatti immortalati in vari momenti della sua vita e arricchiti dall’emotività della memoria. L’autrice, però, non si tira indietro dal descrivere anche le sue esperienze più cruente e il modo in cui esse l’hanno plasmata.


Consigliato a:

chi sta cercando una lettura veloce ma indelebile; chi ama la tradizione sudamericana del realismo magico; chi vorrebbe capire più a fondo l’esperienza di vita una donna transgender; chi apprezza storie che fanno versare lacrime.



COSÍ SI PERDE LA GUERRA DEL TEMPO (This Is How You Lose The Time War) – Amal El-Mohtar, Max Gladstone


Numero di pagine: 216

Genere: Fantascienza, Fiction speculativa

Paese: Canada, Stati Uniti

Anno di pubblicazione: 2019 (Italia: 2020)




Sinossi:

Rossa e Blu sono agenti di due fazioni impegnate in una guerra nel tempo e nello spazio, l’Agenzia ed il Giardino, infinitamente intrecciate in uno scontro eterno per il controllo di un futuro non ancora deciso. Un giorno, Rossa trova una lettera tra le ceneri di un pianeta morente. Una sfida potenzialmente pericolosa. Rossa decide di rispondere a Blu, mettendo in movimento qualcosa che le porterà alla rovina o alla vittoria.


Recensione in breve:

Questo, credo, è il tipo di libro che si ama o si odia. Io, personalmente, l’ho amato. Breve come Le Cattive e, a mio parere, altrettanto poetico e profondamente lirico e, come Legami di Sangue un libro di fantascienza che spazia oltre l’esecuzione classica del genere. Così si perde la guerra del tempo è il tipo di libro che ti obbliga a leggere e rileggere la stessa frase più volte per godertela del tutto, che ti porta a fare ricerche sui riferimenti letterari che sparge qua e là; il tutto intrecciando una narrazione “classica” al genere epistolare. Si ha l’impressione davvero di essere accanto a Rossa e poi Blu, due solitari punti di vista all’interno di un mondo di cui possiamo solo graffiare la superficie, unite da una rivalità che, lentamente ma inesorabilmente, si trasforma in ammirazione e poi amore. Due donne post-umane che imparano l’arte della comunicazione, dell’attesa, della fame. Le immagini che El-Mohtar e Gladstone offrono sono un caleidoscopio di mondi paralleli, futuristici e antichi, lontani e vicini, istantanee così vive da sembrare già un film d’animazione nel tuo cervello. Una scrittura sicuramente a tratti elaborata al punto da poter apparire autocelebrativa, ma piena anche di umorismo e di cuore. Per quanto mi riguarda, un nuovo titolo tra i miei preferiti.


Consigliato a:

chi sta cercando una lettura impegnativa ma contenuta; chi ha voglia di leggere poesie senza leggere poesie; chi preferisce storie che si concentrano su pochi personaggi; chi cerca una narrativa queer d’evasione.

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