di Maddalena Tosi
Il Centro Internazionale della Grafica nasce da un progetto che ha origini negli anni '60. In questi anni infatti venne fondata l'associazione Venezia Viva, per volontà di Silvano Gosparini, un artigiano di libri indipendente. Silvano ha iniziato la sua attività organizzando l'allestimento di una libreria anarchica, con solo libri impegnati, in cui raccolse tutte le case editrici anarchiche del tempo.
Da lì a diventare una realtà poliedrica il passo fu breve: venne aperta, a fianco della libreria, una galleria per ospitare le opere degli artisti veneziani.
Da qui nasce Venezia Viva: artigiani, artisti ed intellettuali di Venezia che collaborano e manifestano per riportare gli spazi dell'arte sulla scena cittadina.
Poco dopo venne fondata la rivista "Femminile", con articoli scritti da donne sui temi pungenti degli anni '70, in particolare l'aborto. Per le copertine della rivista viene messo in gioco un grafico con idee sperimentali e innovative, così tanto da non essere accettato dalle accademie. Credendo nell'idea di dare spazio a ogni manifestazione artistica, fu aperta appositamente una scuola di grafica su Canal Grande, che in pochi anni divenne famosa, anche fuori dall'Italia: nasce il Centro Internazionale della Grafica.
A essa vengono aggiunte una scuola di tipografia pubblicitaria e la creazione di una tipografia, per poter stampare i propri libri in modo indipendente. Vengono organizzati corsi e insegnati ai giovani i mestieri che hanno a che fare con il libro in quanto oggetto. "Negli anni qui si sono formati un centinaio di giovani. La maggior parte di essi erano ragazze. Sono lavori in cui non ci si sporca e non si fa troppa fatica, il libro è leggero. Non è come fare il falegname o il muratore. E poi le ragazze hanno molta più pazienza. Ne serve molta, per lavorare con la carta" dice Silvano Gosparini dietro al suo bancone ad Amor di Libro, a Dorsoduro 3253, dove lavora ancora tutti i giorni, pur avendo superato la novantina. È questa bottega il punto di riferimento per il centro grafico: è qui che pubblicano i loro libri d'artista, a tiratura limitata e rilegati con carte dipinte a mano. Ma è anche il luogo dove organizzano appuntamenti per presentare i libri, e incontrare le persone interessate a questi prodotti artigianali di grande qualità.
Chiedo a Silvano quale sia il suo sogno, legato al futuro di questa realtà: "Vorrei aprire uno spazio per un centro culturale, dove il libro sia il padrone di casa, per organizzare corsi legati a tutto ciò che è inerente, dalla tipografia alla lavorazione della carta. Corsi brevi, tipo stage, anche con artisti venuti da fuori, per insegnare la stampa, la rilegatura… Ma quello che mi piacerebbe davvero è che fossero gli artigiani di Venezia ad aprire la porta ai giovani, creando scuole per artisti fatte all'interno delle botteghe. Se ce l'ha fatta Aldo Manuzio, perché non dovremmo riuscirci noi?". Con la sua energia, nonostante gli anni, Silvano è ancora, da più di mezzo secolo, un punto di riferimento per la vita culturale e artistica veneziana, in un luogo dove "lavoro e impegno si fondono e si confondono", dove le storie, umane e librarie, si intrecciano indissolubilmente.
Comments