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Lucrezia Migo

Spazi di ricerca artistica in quel di Venezia: la Fondazione Bevilacqua La Masa


di Lucrezia Migo


Un* giovane artista a Venezia credo si senta, più o meno, come la maggior parte degli/delle studenti universitari* d’Italia: di università ce ne sono tante, ma che ti mettano poi nella condizione di poterti agevolare le cose nella vita pratica, ce ne sono poche. Difatti di atelier e spazi mostra ce ne sono ovunque, ma immagino che un* giovane artista, a meno che non sia benestante o beneficiari* di una borsa di studio, debba trovare soluzione a problemi pratici di ben altro tipo: un alloggio (a prezzi umani), un lavoro con cui mantenere tale alloggio, in una città come Venezia poi, i soldi per i materiali per i propri progetti, per le spese quotidiane e così via, ci siamo capit*.

Faccio un salto allora sul sito del Comune di Venezia e vedo che anche per l’anno 2021/2022 è stato indetto, dall’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa, il bando per l’assegnazione di quindici Studi d’artista, permettendo ai/alle vincitori/vincitrici di studiare e lavorare per un anno formativo. Per poter partecipare al bando bisogna avere un’età compresa tra i 18 e i 30 anni e risultare residenti in Veneto o essere domiciliat* nella Città Metropolitana di Venezia. Si chiarisce che le domande presentate da collettivi artistici non saranno accettate e che, a parità di punteggio in graduatoria, sarà accettata la persona con l’ISEE più basso.

In passato poi (ultimo aggiornamento della pagina 11/11/2019), la Fondazione Bevilacqua La Masa avviò diversi programmi di “Artist in residence” con artist* provenienti dall’Africa con “Art Enclosures”, dalla Norvegia con “Office Contemporary Art Norway”, con l’aiuto e la collaborazione di aziende private come Illy Caffè e Optima Italia s.p.a.

Non possiamo certo dire che manchino iniziative pubbliche, ma sono limitate; quindi forse dovremmo puntare lo sguardo altrove: forse è la Città, ossia le persone che la abitano, che dovrebbe/ro fare la loro parte in questa iniziativa. Diciamolo pure: quante sono le persone benestanti, o meglio, ricche a Venezia che potrebbero mettere a disposizione i loro immobili per aiutare giovani artist* in cerca di un posto dove poter lavorare ai loro progetti? Personalmente, ritengo che ce ne siano molt*. Certo che a volte fa molta più gola mettere questi immobili in affitto o, ancora meglio, affidarli a società come Airbnb. Il che va benissimo, ognun* con la propria proprietà può fare ciò che ritiene sia meglio. Trovo però molto triste una Città che lamenta l’eccessivo turismo di massa e lo spopolamento dei quartieri del centro storico e poi però non si attivi per questo genere di cose. Il Comune e le varie associazioni potrebbero mettersi in contatto con gli/le abitanti della città che abbiano le risorse e le possibilità economiche per portare avanti queste iniziative. Venezia è da sempre una città d’arte, ma non si può solo vivere del mito dell’arte passata e sfruttarei lascitidei/delle mecenat*. L’Arte è in continua evoluzione, come ogni cosa d’altronde, e perciò anche i/le giovani artist* meritano l’aiuto che hanno avuto altr* artist* nel passato.

Ho intervistato Giada Pianon, nata a Treviso nel 1992 e vive e lavora tra Treviso e Venezia. Nel 2015 ha conseguito il diploma di laurea triennale in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e nello stesso anno ha collaborato con il museo di Punta della Dogana per l’allestimento dell’opera #343 di Sol LeWitt. È stata finalista in diversi premi tra cui: Carnello Carte ad Arte 2013 e 2014, Premio Nocivelli2017 e Arteamcup 2018. Nel 2017 ha vinto una borsa di studio alla 101ma Collettiva Giovani Artisti Bevilacqua La Masa. Nell’anno accademico 2016/2017 ha conseguito il diploma di laurea di Secondo Livello in pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Lavora con il disegno e la pittura e le interessa esplorare la dimensione percettiva di un'immagine mettendo in discussione la ripetizione di elementi, strutture e simmetrie combinati tra loro fino a generare una nuova possibilità poetica.”i

Ho fatto a Giada qualche domanda per sapere com’è stata la sua esperienza con la Fondazione Bevilacqua La Masa. Lascio la parola a lei.


Hai ricevuto aiuti da qualche associazione o ente pubblico per poter svolgere la tua attività artistica?


Sì, sono stata selezionata nel 2018 dalla Fondazione Istituzione Bevilacqua La Masa, per uno studio d'artista, in cui potevo portare avanti la mia ricerca artistica.

Gli aiuti che mettono a disposizione altre associazioni artistiche, spesso consistono in premi in denaro, ma di solito risultano un po’ limitati, perché non mettono a disposizione uno spazio di residenza e non permettono di sviluppare la ricerca artistica o di conoscere altri esperti del settore.

Questo tipo di aiuti non ha a che vedere con il supporto ai giovani artisti, svolto dalla Fondazione Bevilacqua La Masa.

Mi vengono in mente, altre residenza d'artista presenti in città come Milano o Roma, ma spesso, in questi enti, i periodi di residenza sono inferiori ad un anno e viene sempre richiesto un contributo di spese, sia per presentare la domanda che per la gestione degli spazi, a cui spesso si aggiunge anche l'affitto per vivere, le residenze d'artista offrono solo gli atelier per la pratica artistica, non sono adibiti ad uso residenziale.


Se sì, che tipo di aiuti erano?


Ho ricevuto una borsa di studio che consiste in un premio acquisto e successivamente la residenza d'artista.


Luna, Giada Pianon, 2019


Ti è stato concesso uno spazio di ricerca e di esposizione?


Dopo aver vinto il bando per la residenza d'artista presso la Fondazione BLM, mi è stato assegnato lo studio d'artista per la durata di 1 anno, in cui continuare la mia ricerca artistica cominciata qualche anno prima in Accademia. Agli artisti selezionati, viene in genere richiesta una certa assiduità nella frequentazione degli spazi assegnati, per garantire un'effettiva produzione di opere e lavori di qualità.

A noi artisti non viene chiesto di pagare nulla, né per partecipare al bando di selezione né per il mantenimento degli spazi, è un fattore molto importante e da non sottovalutare perché altre realtà di questo tipo in Italia non ci sono!

È stata un'ottima opportunità, lo studio è di proprietà della Fondazione che oltre a gestire la programmazione delle attività per noi artisti in residenza, mantiene gli spazi, si occupa di pagare le spese derivanti dall'uso degli atelier e interviene ogni qualvolta ci siano problemi tecnici con gli ambienti.Gli studi d'artista che mette a disposizione la Fondazione BLM sono dislocati in due sedi, una è Palazzo Carminati e l'altra è il complesso di Santi Cosma e Damiano in Giudecca.

Durante il periodo di residenza vengono organizzate attività come studio visits, workshops, incontri con artisti e mostre e l'attività conclusiva consiste nella mostra finale dei lavori più significativi realizzati durante il periodo di residenza, negli spazi della Galleria di P.za S.Marco a Venezia.

In occasione della mostra finale, ogni anno, viene nominato un curatore che organizza la mostra e realizza il catalogo, in cui vengono inseriti tutti gli artisti che hanno partecipato alla residenza e viene poi presentato durante il vernissage.


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