Introduzione al giornalismo femminista
- Anna Dal Pont
- 11 apr
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 2 mag
Scadenza rimandata al 7 maggio
Laboratorio organizzato da Femminismi Contemporanei
Edizione di maggio-giugno 2025
Descrizione laboratorio e obiettivi
Tre weekend (17-18 maggio, 24-25 maggio, 7-8 giugno) per avvicinarsi alla scrittura giornalistica, con un’attenzione particolare alle metodologie femministe, alle tematiche di genere, a un linguaggio esteso e non escludente.
Il laboratorio si rivolge a un pubblico principiante (o intermedio, interessato ad approfondire un approccio femminista al lavoro giornalistico) e avrà un’impostazione pratica, permettendo a chi partecipa di entrare in diretto contatto con professioniste del giornalismo di diverse formazioni e di capire come si diventa giornalistɘ.
Durante gli incontri nei tre fine settimana si apprenderanno le basi per leggere un articolo in modo critico e per riflettere sulle proprie scelte di lavoro sul campo. Gli incontri alterneranno momenti di formazione frontale a discussioni e pratica laboratoriale.
I tre weekend si terranno online sulla piattaforma Zoom.
A questo laboratorio seguirà, nella stagione autunnale, il laboratorio Giornalismo femminista: Realizza un progetto, orientato all’elaborazione di un prodotto giornalistico, individualmente o a gruppi. Il prodotto finale potrà assumere diverse forme, come un articolo scritto, una breve intervista video, un carousel informativo per i social, e altro ancora. Durante questa seconda parte lɘ partecipanti verranno seguitɘ dalle giornaliste in tutte le fasi del progetto, dall’elaborazione dell’idea fino alla scrittura del pitch e la proposta alla testata o al media prescelto. Sarà quindi un’integrazione al primo laboratorio di maggio-giugno in cui lɘ partecipanti si metteranno alla prova con il lavoro giornalistico e impareranno a mettere in pratica, con il problem solving, le nozioni acquisite. Chi ha partecipato alla prima parte può scegliere di continuare con la seconda, ma le iscrizioni saranno comunque aperte a tuttɘ.
Il progetto è realizzato con i fondi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia
Le formatrici
Stefania Prandi è giornalista, scrittrice e fotografa freelance. Si occupa di diritti umani, sfruttamento sul lavoro, violenza di genere, ambiente e cultura. Ha collaborato con testate nazionali e internazionali come The Guardian, National Geographic, Al Jazeera, El País, IrpiMedia, Internazionale. Ha lavorato con associazioni e organizzazioni non governative. Ha scritto quattro libri: Oro rosso. Fragole, pomodori, molestie e sfruttamento nel Mediterraneo (2018, Settenove); Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta (2020, Settenove); Le madri lontane (2024, People); Agro Punjab. Lo sfruttamento dei sikh nelle campagne di Latina (2024, Nottetempo). Ha ricevuto premi in Italia, Svizzera, Germania, Belgio e Stati Uniti. Le sue fotografie sono state esposte in sale museali, scuole, università e biblioteche in Italia e in Europa. Interviene a festival ed eventi nazionali e internazionali.
Cristiana Bedei è giornalista e consulente freelance con oltre 10 anni di esperienza internazionale. Ha scritto di cultura, società e salute per testate come The Independent, i-D, VICE, Refinery29, Dazed, tra gli altri. Si occupa spesso di giornalismo e media per l’International Journalists’ Network. Scrive in inglese e italiano e i suoi articoli sono stati tradotti in francese, tedesco, spagnolo, portoghese, russo, arabo e cinese. Ha lavorato come video host per VICE Italia ed è stata speaker a eventi e corsi nazionali e internazionali, tra cui il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia. Fa parte del progetto ENWE – European Network for Women Excellence, a contrasto del divario di genere nel discorso pubblico e mediatico.
Marie Moïse scrive di razzismo, femminismo e relazioni di cura. Docente di Comunicazione interculturale e Gender Studies alla John Cabot University di Roma, è attivista femminista e antirazzista nella città di Napoli. Redattrice per la casa editrice femminista Capovolte, è curatrice della collana “Intersezioni”. È co-autrice di Introduzione ai femminismi (DeriveApprodi 2019) e di Future. Il domani narrato dalle voci di oggi (Effequ 2019). È co-traduttrice del Manifesto della cura. Per una politica dell’interdipendenza (2021) e Donne, razza e classe di Angela Davis (2018).
Programma
17-18 maggio
10:00 - 12:00 (pausa) 14:00 - 16:00
Stefania Prandi, con Cristiana Bedei - Partiamo dalle basi: la notizia e l’articolo per un giornalismo femminista
In questo weekend ci concentreremo sulle basi del giornalismo per fornire una solida comprensione di come applicare questi fondamenti alla pratica del giornalismo femminista. Verranno introdotti i principi chiave che definiscono una notizia analizzati in chiave femminista, le strutture narrative fondamentali, le fonti e i componenti di un pezzo giornalistico. Un percorso che ci permetterà di riconoscere le disparità che si riflettono nel discorso mediatico e di promuovere un'informazione più giusta e inclusiva. Ci saranno momenti di formazione “frontale”, momenti di discussione collettiva ed esercitazioni pratiche.
24-25 maggio
10:00 - 12:00 (pausa) 14:00 - 16:00
Cristiana Bedei, con Marie Moïse
Posizionamento, intersezionalità e relazioni di cura. Elementi di teoria e pratica femminista per un giornalismo situato. Analizzeremo come i media rappresentano (o ignorano) le donne, esploreremo strategie per trovare le voci giuste da intervistare, e scopriremo le basi del lavoro in redazione e come inviare una proposta. Ci avvicineremo alla scrittura giornalistica assumendo i principi femministi di un lavoro orientato alla trasformazione sociale. Tra teoria e pratica, esploreremo le metodologie femministe della produzione di sapere, basate su una comprensione dei rapporti strutturali di potere e della propria posizione all’interno di tale assetto.
7-8 giugno
10:00 - 12:00 (pausa) 14:00 - 16:00
Marie Moïse, con Stefania Prandi - Strumenti e strategie di lavoro per un giornalismo femminista
Approfondiremo il linguaggio come terreno di lotta e l’impatto politico della presa di parola dei soggetti subalterni. Indagheremo come, tra passato e presente, narrazione, traduzione e analisi critica hanno fatto e continuano a fare della scrittura femminista uno strumento di lotta, produzione di nuove lenti di lettura, e trasformazione dei rapporti sociali.
Modalità di partecipazione
Il numero massimo di partecipanti è 30. La deadline per inviare le candidature è il 7 maggio. Le persone che saranno selezionate saranno avvisate per email e dovranno versare la quota di iscrizione entro il 13 maggio tramite PayPal.
La quota di iscrizione standard è di 100 euro, quella per student* è di 50 euro (con due posti con borsa). Soltanto dopo aver pagato la quota si verrà consideratɘ iscrittɘ.
Se alcune delle 30 persone selezionate non dovessero pagare la quota entro la deadline, le persone candidate che sono immediatamente successive in graduatoria verranno selezionate al loro posto e avvisate per email a partire dal 14 maggio.
Dei 30 posti totali, due sono “con borsa” ovvero spesati e sono riservati a chi ha un forte interesse a partecipare al laboratorio, può garantire la presenza al 100 percento delle ore del programma, ma ha difficoltà a sostenere le spese di iscrizione.
Per tutte le persone selezionate consigliamo caldamente la presenza all’80 percento delle ore del laboratorio.
C’è la possibilità di far valere questo laboratorio come tirocinio formativo, previa approvazione del collegio didattico del proprio corso di laurea, per un numero di cfu proporzionale alle ore svolte.
Il modulo google da compilare per candidarsi è disponibile al seguente link: https://forms.gle/qY7otwPncim6wVjj7
Criteri di selezione
Poiché il laboratorio è realizzato con i fondi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, la priorità verrà data a chi sta attualmente studiando in questo Ateneo.
Oltre a questo, daremo la priorità a chi mostra una forte motivazione a partecipare al laboratorio e che ne trarrebbe maggior beneficio, a giudicare dalle vostre risposte al modulo di candidatura.
Le opinioni delle partecipanti delle edizioni passate
≪Un laboratorio di giornalismo inclusivo che porta a riflettere e a confrontarsi sul femminismo, il linguaggio e le tematiche che vanno approfondite con se stessi, i/le partecipanti e con la realtà che ci circonda per uscirne cresciuti. Si esce con la voglia di scrivere e/o parlare con altri per far vedere/offrire un'alternativa al giornalismo mainstream≫
≪Un’occasione preziosa di confronto e condivisione. Mi ha aiutato a sentirmi meno sola in queste battaglie e a pensare che una alternativa concreta al giornalismo mainstream possa esistere≫
≪Il laboratorio è stata un'occasione preziosa per confrontarci con professioniste dell'informazione che applicano un approccio femminista al giornalismo, condividendo strumenti ed esperienze per chi voglia portare temi e metodologie femministe in un panorama mediatico ancora troppo improntato a logiche patriarcali: sono felice di aver partecipato e, soprattutto, di aver incontrato persone più giovani di me intenzionate a cambiare le narrazioni dominanti≫
≪Questo laboratorio è stato uno spazio di crescita e condivisione molto importante. Si trattano questioni specifiche ma anche trasversali alla tematica del corso e questo lo rende utile anche a chi non vuole necessariamente intraprendere la professione giornalistica≫
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