Organizzato da Femminismi Contemporanei
in collaborazione con la Portineria di Sestiere della Giudecca
Edizione di maggio-giugno 2024
Descrizione laboratorio e obiettivi
Tre weekend a Venezia, alla Giudecca, per avvicinarsi alla scrittura giornalistica, con un’attenzione particolare alle metodologie femministe, alle tematiche di genere, a un linguaggio esteso e non escludente.
Il laboratorio avrà un’impostazione pratica e permetterà alle/ai partecipanti di entrare in diretto contatto con professioniste del giornalismo di diverse formazioni e di capire come si diventa giornaliste/i.
Durante i tre fine settimana si apprenderanno le basi per r leggere un articolo in modo critico e per riflettere sulle proprie scelte di scrittura. Gli incontri alterneranno momenti di formazione frontale, discussioni e pratica laboratoriale, con brevi esperienze sul campo, alla Giudecca e nei dintorni.
Il laboratorio è organizzato dall’associazione Femminismi Contemporanei con i fondi di Ca’ Foscari.
Le formatrici
Stefania Prandi è giornalista, scrittrice e fotografa freelance. Si occupa di diritti umani, sfruttamento sul lavoro, violenza di genere, questioni sociali, ambiente e cultura. Ha collaborato con testate nazionali e internazionali come Il Sole 24 Ore, IrpiMedia, Internazionale, National Geographic, Al Jazeera, El País, Correctiv, Radiotelevisione svizzera, Elle e Danwatch. Ha lavorato con associazioni e organizzazioni non governative come ActionAid, Dry-Art, Time for Equality e Fondazione città della pace per i bambini Basilicata. Ha scritto due libri: Oro rosso. Fragole, pomodori, molestie e sfruttamento nel Mediterraneo, sulle braccianti che subiscono molestie sessuali, ricatti e stupri nelle serre e nei campi di Italia, Spagna e Marocco; Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta sulle vittime di femminicidio e i loro familiari. Entrambi sono stati pubblicati dalla casa editrice Settenove. È autrice del catalogo fotografico Lo sguardo di chi resta pubblicato da Dry-Art. Ha vinto riconoscimenti e premi in Italia, Svizzera, Germania, Belgio e Stati Uniti. Tra questi: Modern Slavery Unveiled Grant del Journalism Fund; National Geographic Emergency Journalism Fund Grant; Henri Nannen Prize; Otto Brenner Prize; Volkart Stiftung Grant. Le sue fotografie sono state esposte in sale museali, scuole, università e biblioteche in Italia e in Europa. Interviene a festival ed eventi nazionali e internazionali. Organizza e conduce workshop di giornalismo.
Cristiana Bedei è giornalista, traduttrice e consulente di comunicazione freelance. Dal 2012, il suo lavoro di scrittura si è concentrato su diritti umani, cultura, diversità, rappresentazione, accessibilità e inclusione nella salute, nel settore dei media e nella società in generale. Il suo lavoro è comparso su The Independent, i-D, VICE, The Evening Standard, Refinery29, Business Insider, Dazed, The Huffington Post, Huck e Lettera Donna, tra gli altri. Scrive in inglese e italiano e i suoi articoli sono stati tradotti in francese, tedesco, spagnolo, portoghese, russo, arabo e cinese. Nel 2016 è stata selezionata per entrare a far parte del gruppo di reportage internazionale di Pro Journo a Davos, in Svizzera, durante l'incontro annuale del World Economic Forum. Nel 2014, è entrata a far parte della borsa di studio "Women in the Media Industry" di Pro Journo per riferire sulle sfide e sui modelli positivi per le donne nei media. Ha lavorato come video host per VICE Italia ed è stata speaker e moderatrice in eventi nazionali e internazionali, tra cui il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia.
Marie Moïse scrive di razzismo, femminismo e relazioni di cura. Ha un dottorato in Filosofia politica, fa ricerca e attivismo in ambito femminista. Insegna alla Stanford University Florence e collabora con l’Università di Roma La Sapienza. Attivista di Ri-Make bene comune a Milano, costruisce reti di mutualismo femminista e cura di comunità. È co-autrice di Introduzione ai femminismi (DeriveApprodi 2019) e di Future. Il domani narrato dalle voci di oggi (Effequ 2019). È co-traduttrice per Edizioni Alegre di Manifesto della cura. Per una politica dell’interdipendenza (2021) e Donne, razza e classe di Angela Davis (2018).
Programma
4-5 maggio (con Marie Moise):
Orari da definire
Posizionamento, intersezionalità e relazioni di cura. Elementi di teoria e pratica femminsta per un giornalismo situato.
Questo primo weekend è dedicato alla comprensione pratica di due concetti fondamentali della metodologia femminista della produzione di sapere: una lettura dei rapporti di potere capace di leggere le logiche patriarcali, razziali e di classe nel loro intreccio e la consapevolezza della propria posizione all’interno di tale assetto strutturale. Si tratterà di avvicinarsi alla scrittura giornalistica assumendo i principi politici e metodologici di un lavoro orientato alla trasformazione sociale, che implichi innanzitutto una coscienza politica della propria posizione di potere e di subalternità alle strutture esistenti. Un focus specifico è dedicato al tema del lavoro di cura, come ambito di segregazione patriarcale da un lato e come pratica strategica di sorellanza dall’altro. La scrittura, la pratica dell’intervista e la pianificazione del palinsesto di un podcast saranno il campo di esercitazione e riflessione sulle relazioni femministe e sul potere della presa di parola.
25-26 maggio (con Cristiana Bedei e Stefania Prandi):
Sabato 25 maggio: dalle 14 alle 18.30
Domenica 26 maggio: dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 16
Le basi del giornalismo per un giornalismo femministaIn questo weekend ci concentreremo sulle basi del giornalismo per fornire una solida comprensione di come applicare questi fondamenti alla pratica del giornalismo femminista. Verranno introdotti:
- i principi chiave che definiscono una notizia analizzati in chiave femminista;- le strutture narrative fondamentali;
- le fonti e i componenti di un pezzo giornalistico, integrando anche un approfondimento sull’intervista.
Queste basi ci permetteranno di riconoscere le disparità che si riflettono nel discorso mediatico e promuovere un'informazione più giusta e inclusiva. Ci saranno momenti di formazione “frontale”, momenti di discussione collettiva ed esercitazioni pratiche, con restituzione finale a tutto il gruppo. Il filo conduttore della parte pratica sarà il tema del lavoro, in particolare femminile, affrontato in chiave femminista.
22-23 giugno (Cristiana Bedei e Stefania Prandi):
Sabato 22 giugno: dalle 14 alle 18:30
Domenica 23 giugno: dalle 10 alle 12:30 e dalle 14 alle 16
Strumenti e strategie di lavoro per un giornalismo femminista
Approfondiremo il processo di costruzione di un articolo (con accenni agli altri prodotti giornalistici), dall'introduzione alla conclusione, integrando citazioni e transizioni, con una consapevolezza femminista. Esploreremo come utilizzare un linguaggio non escludente e non discriminante e come presentare fonti che rispecchiano la diversità e la complessità delle esperienze, sfidando attivamente gli stereotipi di genere e oltre. Forniremo anche strumenti per orientarsi nei processi editoriali e inviare proposte di articoli a testate e piattaforme, sottolineando l'importanza di posizionare storie femministe all'interno del discorso mediatico mainstream.Ci saranno momenti di formazione “frontale”, momenti di discussione collettiva ed esercitazioni pratiche, con restituzione finale a tutto il gruppo. Verrà consolidato e ampliato il filo conduttore dedicato al tema del lavoro del weekend precedente.
Q&A online
31 maggio - Stefania Prandi
6 giugno - Cristiana Bedei
13 giugno - Marie Moise
Le modalità di iscrizione e di partecipazione
Gli incontri si svolgeranno in presenza, presso la portineria di sestiere della GIudecca (Venezia), ad eccezione dei tre incontri intermedi di Q&A che saranno online sulla piattaforma Zoom.
Il numero massimo delle/dei partecipanti sarà 25, per garantire la massima attenzione da parte delle giornaliste ai lavori individuali.
Per iscriversi richiediamo la compilazione di un google form in cui chiediamo quali sono le vostre motivazioni per partecipare al laboratorio e la vostra disponibilità a partecipare alle lezioni. Dato il numero elevato delle richieste ricevute per le edizioni passate, anche quest’anno sarà necessario fare una selezione, che sarà fatta in questo modo: la priorità viene data alle studentesse e agli studenti di Ca’ Foscari (data la natura dell’associazione) a cui vengono riservati 15 posti, a seguire i/le partecipanti verranno selezionate/i in base all’ordine temporale della candidatura. Quindi daremo la priorità a chi si iscrive prima, ma se non siete selezionate/i non preoccupatevi perché ci saranno altre edizioni in futuro.
Per completare l’iscrizione sarà poi richiesto il versamento di una quota di 50 euro, per studentesse e studenti, e di 100 euro per lavoratrici e lavoratori entro il 30 aprile 2024, da versare via PayPal.
La deadline per candidarsi è il 28 aprile.
Come raggiungere la sede del corso:
La portineria di sestiere della Giudecca si trova presso il CZ95 - Centro Civico Zitelle. L’indirizzo è Giudecca 95, 30133 Venezia VE.
La fermata del vaporetto più vicina alla sede è “Zitelle”. Da Venezia con il vaporetto: linee 4.1 o 2 da Piazzale Roma (imbarcadero “E” per il 4.1 e “G” per il 2). Il 4.1 impiega 18 minuti mentre il 2 34 minuti. Per chi si trova già a Venezia la linea 2 si può prendere anche da Zattere “B” e arriva in sole tre fermate.
Dalla fermata alla sede ci vogliono 4 minuti a piedi (350 metri), e non ci sono ponti sul tragitto.
Sull’associazione
L’associazione Femminismi Contemporanei opera a Venezia e provincia dal 2019, e crea progetti aperti al corpo studentesco e alle/ai cittadine/i della città allo scopo di ravvivare il dibattito sui temi femministi, allargarne lo spettro e aprire nuove direzioni. Il nostro obiettivo è portare il femminismo intersezionale nelle aule e nelle calli. Dal 2021 organizziamo laboratori di giornalismo femminista per integrare l’offerta formativa dell’università.
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